Isola di Zante
Situata a sud di Cefalonia, l’isola di Zante, conosciuta anche come Zacinto, è rinomata per le tartarughe verdi: è infatti il principale luogo di riproduzione della Caretta caretta, la tartaruga del Mar Mediterraneo.
Fu abitata dagli Achei finché Atene non ne prese il controllo nel V secolo a.C. ai quali si sono susseguiti i spartani, macedoni, romani e bizantini. L’isola fu sotto il dominio veneziano tra 1484 al 1797 per essere infine unita con la Grecia nel. E’ un’isola rigogliosa, distinta per i suoi villaggi montani con splendide vedute panoramiche, monasteri, e fertili pianure.
La città di Zante
Il capoluogo dell’isola, la città di Zante, interamente rasata dal suolo nel terremoto del 1953 è stato completamente ricostruito per recuperarne la grazia e lo stile originale. Ha un bellissimo lungomare, con pescherecci ancorati accanto ai grandi traghetti per le isole. Tradizionali vie ad archi si snodano parallele alla costa.
All’estremità sud del porto, spicca l’imponente chiesa di Agios Dionysios, un edificio sopravvissuto al terremoto. La grande cattedrale del 1925, dedicata al santo patrono dell’isola, accoglie il corpo di San Dionisio in una bara d’argento.
Il Museo Bizantino espone un modello in scala della città prima del terremoto e una splendida collezione di icone e affreschi provenienti da chiese e monasteri distrutta durante il sisma.
Il Museo Solomòs ospita la tomba del poeta Dionysios Solornos (1798-1857), autore dell’inno nazionale greco. Conserva alcuni dei suoi oggetti personali, ed esposizioni riguardanti altri noti cittadini. Poco fuori dal centro di Zante troviamo la collina Stràni, con alcuni ristoranti da dove si possono godere bellissimi panorami.
Visita dell’isola di Zante
Oltre le località turistiche, il resto dell’isola è abbastanza semplice. Vista le sue dimensioni contenute, sarà sufficiente una giornata per visitarla, in moto o in macchina, percorrendo strade asfaltate che connettono i principali villaggi. Fotografata in tutte le cartoline dell’isola vediamo la sua rinomata baia don i resti di una nave naufragata.
La concentrazione turistica più rilevante non è nella capitale, ma lungo la costa di Laganas, per via della sua spiaggia di sabbia morbida e le sue acque trasparenti. Sebbene la baia di Laganas sia una spiaggia tranquilla, la località balneare è rumorosa e affollata.
L’inarrestabile espansione turistica della zona ha decimato le tartarughe marine che nidificano qui. Si stima che ne sono rimaste meno di mille. Fortunatamente, sotto le pressioni degli ambientalisti, ma anche grazie ai residenti che hanno capito che le stesse tartarughe sono un attrazione turistica, oggi questi animali sono protetti e la loro popolazione si sta riprendendo. Per ammirare le tartarughe nel largo potete partire dalla baia con delle barche dal fondo trasparente.
Sulla punta più a nord di Zante troviamo le Grotte Azzurre, formate per l’azione delle onde del mare che hanno erose la costa rocciosa. La caverna più rinomata, la “Grotta Blu” si trova nelle vicinanze del faro di Capo Skinari.